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Medicina funzionale, descrizione e utilizzo, la Medicina del Domani.

Aggiornamento: 22 gen 2021





Il futuro della medicina è in qualche modo un ritorno al passato? La "medicina della salute" prenderà il posto della "medicina della malattia"? L'uso dei farmaci verrà soppiantato dal riequilibro degli stili di vita? A queste domande ogni lettore potrà dare la propria risposta dopo aver approfondito i disequilibri dell'organismo affrontati con l'innovativo approccio della medicina funzionale. Il numero delle malattie degenerative croniche, in continuo aumento in Italia, ha reso indispensabile la pubblicazione di "Guida alla medicina funzionale", affinché l'evidence-based medicine dialoghi con l'"Ars Medica" in modo dinamico, privo di dogmi, in un nuovo paradigma della salute che sia focalizzato sempre più sul paziente e sulla prevenzione.


Che cos'è la medicina funzionale

La medicina funzionale focalizza il proprio interesse sui cosiddetti “disturbi funzionali” manifestati da un soggetto, ponendo l’accento sulla causa invece che sul sintomo. Il sistema diagnostico e terapeutico della medicina funzionale si basa sui meccanismi di regolazione e di controreazione allo stress dei sistemi viventi, con l’intenzione di stimolare l’organismo a ritrovare il naturale equilibrio. La medicina funzionale nasce dalla volontà di ricollocare in ambito medico le situazioni borderline, a volte “funzionali” anche per la medicina scientifica. Ogni evento, fisiologico o patologico che sia, presenta una componente funzionale normoreattiva che si è in grado di potenziare e ottimizzare al fine di ritornare allo stato di equilibrio. La peculiarità dell’approccio funzionale è l’attenzione prevalente alla reattività fisiologica e alla capacità di autoregolazione del sistema. L’obiettivo è dunque mettere il sistema in condizione di recuperare da solo, compensando gli stressori responsabili dei sintomi. Tra i meccanismi di regolazione dei sistemi viventi vi è la regolazione neurovegetativa (sistema ortosimpatico e parasimpatico), la regolazione metabolica (catabolica o anabolica) e la regolazione cerebrale. Fulcro della medicina funzionale è dunque la conoscenza dei meccanismi fisiologici di regolazione, al fine di individuare rapidamente il giusto protocollo terapeutico per favorire la corretta performance del sistema.


Benefici e controindicazioni


La medicina funzionale offre sia al medico sia al paziente la possibilità di avere un approccio in grado di spiegare la causa o le cause di un problema di salute, senza doversi focalizzare sul sintomo. Tra gli aspetti positivi della medicina funzionale vi è l’integrazione della malattia con la comprensione della fisiologia e della funzione, la ricerca di interventi terapeutici proporzionati all’entità del disturbo e di protocolli terapeutici efficaci nella prevenzione e nella patologia. Nel fare ciò, la medicina funzionale rivolgerà l’intervento terapeutico verso il supporto nutrizionale, l’omepatia e la fitoterapia. Un altro beneficio della medicina funzionale è sicuramente la ricerca di un’integrazione tra la medicina e le metodiche complementari, condotta mediante una metodologia scientifica nello studio delle terapie complementari al di fuori di filosofie e scuole di pensiero, proponendo un modello diagnostico e terapeutico sperimentato per qualificare e differenziare il rapporto col paziente. 


Per chi è utile la medicina funzionale


Nella medicina funzionale ogni paziente è unico. Per ogni persona dunque esiste una terapia in grado di condurla a uno stato di completo benessere, oltre che una serie di regole di vita in grado di farla stare in salute. La scelta della specifica terapia viene fornita dallo stato del sistema biologico e della funzione d’organo o d’apparato su cui si sceglie di intervenire. Ma la medicina funzionale si rivolge ad altre categorie di soggetti. Esiste un cono d’ombra, una specie di limbo, costituita da soggetti che, pur non godendo di ottima salute, vengono considerati sani soltanto perché non hanno manifestato ancora le loro problematiche con alterazioni di laboratorio. Questi individui vengono chiamati “sani per statistica di laboratorio”. 

Per risolvere problematiche legate sia alle patologie organiche che funzionali, la medicina funzionale utilizza i sistemi di cura convenzionali laddove ritiene insufficienti o inefficaci le tecniche terapeutiche non convenzionali o laddove lo renda necessario il quadro patologico. Tra gli approcci “alternativi” maggiormente utilizzati dalla medicina funzionale vi sono sicuramente agopuntura, osteopatia, fitoterapia, medicina ortomolecolare e omeopatia.



Curiosità sulla medicina funzionale


Il termine medicina funzionale è relativamente recente, essendo stato coniato nel 1987 dal Dott. H. Schimmel. Con l’aggettivo funzionale qui ci si riferisce all’intero bagaglio medico accumulato a partire dagli inizi di questo secolo, utilizzato con una visione “integrata” di salute e di malattia. La medicina funzionale ha permesso così di integrare le conoscenze medico-scientifiche ortodosse con le medicine tradizionali complementari diventando con il tempo un ponte tra la medicina e le metodiche cosiddette alternative. 

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